NewYork. Ovvero i grattacieli. L’adrenalina che si respira nell’aria, tra quelle vie dove tutto può succedere e dove tutto sembra possibile. I taxi gialli. Il profumo di hot-dog misto allo smog. Il passo spedito di chi imbocca la metropolitana per andare a lavoro. Carrie che ti pare di vederla ad ogni angolo ma forse sei solo ubriaca dopo la notte trascorsa al The Box a buttar giù margarita. Le lunghe passeggiate da Soho al Greenwich. Le gallerie d’arte. Un autunno che tarda ad arrivare e le foglie in tutte le gradazioni di giallo di Central Park con lui. E soprattutto il panino di Shake Shack che per me rimane uno dei migliori motivi per mettere piede lì. New York. Che apre il calendario delle settimane della moda. Che ricorda alle addette ai lavori che è arrivato il momento di scrollarsi la sabbia di dosso e tornare a lavorare. Che inaugura lo streestyle di stagione: tanto si sa alle sfilate ormai non ci va più nessuno e tutti sono lì solo per farsi fotografare. Tanto denim, anche quello sdrucito recuperato in qualche negozio vintage a venti euro va benissimo. I blazer a pelle che io li trovo una delle soluzioni più ...
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