A sedici anni – o forse quindici non ricordo bene – ho avuto l’acne. Quella adolescenziale, quella che passa con il passare dei giorni fino a non lasciare alcun segno se non nella memoria, quella che è frutto di un’età in cui la cosa più semplice forse che ti possa accadere è svegliarti con la pelle imperfetta che grida ciò che tu non riesci a fare. Quella che ti fa piangere perché ti vedi allo specchio e non ti piaci. E’ questa la prima cosa che ho pensato quando qualche settimana fa mi hanno proposto di provare la nuova linea di Vichy anti-imperfezione per pelli che adolescenziali non lo sono più. Me ragazzina, con la borsa di Mandarina Duck grigio scuro, la Smemoranda, la pelle imperfetta e una abbondante dose di insicurezza. E se è vero che a quindici anni la sicurezza è un’utopia al pari della comprensione delle lezione di filosofia è anche vero che è fondamentale – per una donna – stare bene nella propria pelle. Riconoscersi, nell’immagine di se riflessa in uno specchio. E se è vero che a volte lo stress, la mancanza di sonno, un bicchiere di vino possono non aiutare è anche vero ...
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